C’è un che di curioso, un pizzico divertente, ed anche profondamente gustoso quando l’esito si rivela fruttuoso, nel momento in cui s’incontrano le sperimentazioni che il lessico dello stile fa per tentare di definire le evoluzioni e sperimentazioni della moda dentro etichette che suggeriscano un ritratto preciso in cui specchiarsi: come nel caso di “easy couture”, la definizione che accompagna le creazioni, le intenzioni e le suggestioni del giovane brand italiano Amotea.
“Easy couture”, ad assaporarne il gusto nel pronunciarla parrebbe quasi una contraddizione in termini, eppure contemplando con la giusta attenzione allacciata alla sensibilità i dettagli che raccontano la storia degli abiti e del desiderio della loro creatrice, Diletta Amodei, da cui han preso vita creativa e anima sofisticata, voilà, ogni apparenza di contrasto si concilia nell’armonia di un marchio che è un piccolo mondo in equilibrio agile tra il fascino per la bellezza classica che non conosce tempo, e la raffinatezza svelta ad essere praticata nelle occasioni buone e belle della vita contemporanea.

A ben vedere anche il nome del brand proviene dalla conciliazione di elementi differenti, o più esattamente è il frutto di una crasi: l’incipit del cognome di Diletta si unisce al nome femminile che avrebbe amato consegnare ad una figlia femmina. E giocando ad ampliare la metafora, anche la nascita del marchio accade in virtù di una conciliazione: tra la passione di Diletta da bambina per la moda, e la scelta adulta di riprendere in mano il sogno di crearla, la moda, realizzato nel 2018 con il suo progetto personale.
Amotea, dunque, è la sublimazione della virtù della sintesi, una sorta di esaltazione consapevole del motto “poco ma buono” agganciato alla pratica gentile della bellezza eccellente, e dei sentimenti autentici che da dentro l’animo parlano attraverso gli abiti: come fosse un’armonia musicale il cui spartito è composto da poche note, ma pregiatissime.
C’è l’esattezza della couture nei suoi aspetti esclusivi: il made in Italy dell’eccellenza che inizia dai materiali, come per i motivi floreali tailor made, dove la peonia, regina dell’essenza del brand e simbolo del suo immaginario di eleganza etera e sensuale al tempo stesso, è ideata in esclusiva in collaborazione con i disegnatori Ratti; e come per i bottoni che son preziosi come gioielli, realizzati con l’arte artigiana dall’azienda milanese Ascoli.
C’è la semplicità delle linee che con pochi tratti e accorgimenti attenti, percorrono le linee della femminilità, si trattengono a valorizzare i punti dove essa si concentra, e poi si sciolgono ad accarezzarla con leggerezza.

Amotea è il sogno realizzato di Diletta Amodei: abiti easy couture fatti di eccellenza italiana, raffinatezza e romanticismo contemporaneo

C’è il romanticismo contemporaneo, che dell’amore personalissimo di Diletta per la sua città, Roma, fa fonte d’ispirazione inestinguibile da cui trarre suggestioni di bellezza, geografie di stile che richiamano i raffinati giardini rigogliosi, volumi scolpiti con tocchi di classe a richiamare il gusto neoclassico, mescolato a guizzi estetici perfettamente contemporanei. Tradotto in creazioni, la collezione è abitata da una manciata ricercata di modelli: c’è l’abito Tea, nato dalla memoria dei giardini di Villa Borghese, che mentre svela una spalla ricopre l’altra con una corta manica a sbuffo, e mentre svela le gambe davanti si scioglie in lunghezza sul retro con una stratificazione di rouches dall’allure principesca, c’è Didi, il completo composto di top e pantaloni svasati sul fondo e proposto in doppia versione, ovvero in pizzo sottile e sensuale e in motivo stampato floreale; c’è Julia, il mini-dress che appaia il tulle nero ai pois rossi oppure illumina la figura nella versione platinum.
E ancora, c’è Clotilde: che dalla versione lunga e fluida dal fascino lievemente retrò, si accorcia e si arricchisce di frange danzanti e di lievi bagliori come nelle notti stellate da vivere appieno lungo l’estate. Ed infine c’è Claire: con la gonna a palloncino, le maniche in tulle sbuffante e il corpetto che disegna il busto, stuzzica la voglia di festa.
Festeggiare l’amore per la bellezza, innanzitutto e sempre.