Narra la saggezza senza tempo addetta ad esplorare le fila sottili che muovono gli equilibri del mondo e degli animi, che l’indaco è il colore di cui si tinge il risveglio interiore: a localizzarla fuori, indaco è la sfumatura che scorgono gli occhi di fronte alla meraviglia dell’arcobaleno dove prende posto tra l’azzurro e il violetto, a cercarla dentro, dal fascino dell’indaco è avvolto chi risponde alla carezza segreta che sospinge lo spirito ad elevarsi e a rivolgere alla realtà che lo circonda un sano e salvifico occhio critico, alla positiva ricerca dell’armonia.
Un tale preambolo può sembrare una congettura sospesa nella voglia squisitamente personale e tignosa a sorprendere connessioni impalpabili tra realtà e situazioni, eppure l’affinità sorge spontanea tra il significato segreto del colore e l’intento virtuoso che guida il giovane brand che l’ha incastonato nel nome: IINDACO.
Che è sì un marchio di calzature femminili desiderabilissime che si è appena affacciato con consapevolezza e meritato successo al fashion world, ma che allo stesso tempo è anche un progetto di ampio respiro, pregiato e concreto, con al cuore la determinazione a realizzare l’opportunità di incoraggiare il cambiamento positivo nella fashion industry restituendo al lusso anche il valore della responsabilità, e dunque della sostenibilità.
Nel nome di IINDACO, in verità, son già riposti con cura elegante tutti gli indizi che ne rivelano la storia dell’essenza e la forza della presenza, ad iniziare da quella doppia “i” che nell’apparenza maiuscola svela una sorta di codice intimo numerico legato alla sorte: doppio, perché doppia è l’anima del brand composta dalle due fondatrici Pamela Costantini e Domitilla Rapisardi, due “i” maiuscole che somigliano al numero undici, ovvero il mese di novembre che accoglie la nascita non solo di entrambe, ma anche quella del marchio.
Dal nome IINDACO giunge immediata anche la suggestione, che colora l’ispirazione e dà forma pragmatica all’aspirazione: indaco è il colore della sfumatura elegante di cui si veste la sera in quel momento intenso e avvolgente in cui si prepara ad entrare nella notte, quando le ombre si sciolgono, il sole cala e regala le ultime schegge di luce morbida, e nella vita ordinaria la routine rallenta, l’impegno del lavoro fa spazio al disimpegno rilassato, l’ufficio chiude la porta mentre si apre quella del bar dove regalarsi un aperitivo, preludio di una serata festante.
Questo momento squisito ha il nome di “blue hour”: l’ora blu in cui Pamela e Domitilla avevano l’abitudine d ritrovarsi, al termine delle rispettive giornate di lavoro e all’inizio della piacevolezza condivisa delle chiacchiere e dei confronti personali. L’ora blu che ha ispirato la sostanza creativa del brand: una manciata di modelli, dedicati a questo momento speciale in cui le donne si spogliano della divisa diurna e, come fossero crisalidi che attraversano una metamorfosi di umore e guardaroba, si rivestono della propria personalità e calzano le scarpe che le accompagnano nell’eleganza confortevole, e contemporanea, della vita affacciata sulla soglia della sera.
La ricercatezza intrigante delle scarpe IINDACO agguanta rapidissima il desiderio e il gusto: lo stile è un’alchimia che si avvicina all’unicità, dove ci sono le rimembranze dei favolosi anni ’90 fatti di binomi e opposizioni, quando la sottrazione quasi rituale del minimal conviveva con l’estrosità dell’opulenza, e quando le donne uscivano con nuova determinazione dal guscio silenzioso e s’incamminavano con fierezza sulla via del girl power, insieme alle predilezioni di Pamela, che del brand è l’animo creativo dal tocco pratico e asciutto, per i tagli delle scarpe maschili che si prestano ad essere rielaborati con la ricercatezza dello charme femminile e l’esattezza dell’architettura razionalista, ed anche insieme al penchant appassionato di Domitilla, che invece è l’animo fantasioso, per per l’arte e il surrealismo.
IINDACO: l’ora blu ispira le scarpe che vestono lo charme della sera e dimostrano l’evoluzione del lusso made in Italy nella sostenibilità
La sofisticatezza dell’ispirazione traduce lo stile in pochi modelli, ma perfetti, pensati attraverso la chiave della versatilità e dell’inclusività, perché ogni donna è diversa, così come i look che ama indossare, e le occasioni con cui compone la sua vita diurna e le sue serate: li distribuisce in tre proposte, ovvero “11 am” dedicata al tempo del lavoro, “5 pm “ quando il sentimento della sera accarezza la voglia di cambiare abito e mood, e “Midnight” quando ci si immerge nella seduzione della notte; e li plasma nell”Ade Sandal”, la ciabattina con il tacco ricoperto di fiamme luccicanti, lo stivaletto stringato “Argo”, la pump Pegaso, ed infine Orfeo, lo stivale nella doppia versione, una che giunge al ginocchio, l’altra che si innalza sopra con l’appeal del cuissard.
La virtuosità dell’aspirazione conferma l’intuizione della veridicità del significato segreto dell’indaco, colore del risveglio interiore che guida alla trasformazione positiva della realtà esteriore: il brand IINDACO nasce infatti dalla consapevolezza di Pamela e Domitilla, entrambe valevoli professioniste di lungo tempo nel settore della scarpa di moda, della reticenza cocciuta del fashion world ad aprirsi con lucidità alla sensibilità della sostenibilità, ambientale e sociale, e fiorisce nella determinazione di entrambe di costruire un marchio che dimostrasse come il lusso possa davvero esistere e agire nel rispetto della responsabilità ambientale e dell’etica umana.
Dentro IINDACO tutto è pianificato, progettato e condiviso nel valore dell’economia circolare: dalla tradizione del Made in Italy, dove la pregiata expertise dello storico distretto di San Mauro Pascoli che realizza le creazioni applica l’artigianalità all’origine ecologica dei materiali, ovvero pelami e tessuti che provengono da giacenze d’eccellenza e dal riciclo degli scarti dell’industria alimentare, la evolve nell’innovazione dei processi certificati, la declina nella sostenibilità che riguarda tutti gli elementi, compresi i tacchi in abs riciclato e riciclabile, le solette interne e le fodere biodegradabili, fino perfino a quella cromia indaco che contraddistingue il packaging che proviene dagli scarti dell’industria agroalimentare della lavanda. Inoltre, le spedizioni sono tracciate per compensare le emissioni di co2, le persone che lavorano nella filiera sono trattate con il rispetto dell’etica, le donne che scelgono di acquistare le scarpe sono educate con le giuste informazioni a curarle affinché attraversino il tempo senza esserne scalfite, e sono coinvolte in un brand che è un vero, bellissimo, progetto di stile di vita rigenerato. Oltre che felicemente stiloso.
Lunga vita a IINDACO! Nel senso della durevolezza concreta del termine, e nell’entusiasmo sincero dello scopo.
Silvia Scorcella
Fashion and culture Writer Freelance, marchigiana d’origine e globetrotter d’adozione.
Ha intrecciato un percorso eterogeneo che mescola una Laurea in Lingue Straniere Arti e Cultura, un Diploma in Giornalismo di Moda all’Accademia di Costume e Moda di Roma e una Laurea Specialistica in Moda.
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