Liberarsi dall’egemonia delle etichette non è affatto cosa facile: l’urgenza di racchiudere ogni cosa di cui si fa esperienza dentro il perimetro controllato delle definizioni è un’abitudine così ben infilata nella nostra moderna cultura sociale che, come ogni abitudine seppur per nulla positiva, si fa fatica ad abbandonare.
Per questo ogni nuova occasione d’iniziativa, in questo nostro caso, creativa, che nasce anche con l’intento di sgretolare i confini del perimetro soffocante delle convenzioni è un passo importante lungo la strada che conduce alla dimensione collettiva più legittima e agognata: dove corpi e animi si alleggeriscono dalla costrizione alla definizione mentre si ricolmano della libertà d’espressione. Ebbene, questa che sta per essere raccontata è una di quelle occasioni che porta con sé l’intenzione della liberazione concreta: e dunque preziosa. Letteralmente!
Il gioco di parole sorge infatti spontaneo, perché preziosa non è solo la visione, ma anche la sostanza materiale di cui è fatta la collezione: gioielli, plasmati dalla mente creativa di Luca Cantarelli e dedicati ad essere indossati fuori da qualsiasi riferimento di gender, bensì dentro la voglia di godersi il piacere brillante di creazioni nate da ispirazioni in apparenza lontane, e arricchite di un messaggio dall’essenza virtuosa che si cela già nel nome.

La linea si chiama “2nd round”: e sembra quasi di sentirla la voce che annuncia l’inizio del secondo tempo della partita, ma qui lo sport è piuttosto una fonte di riferimenti a cui attingere per tracciare l’universo estetico, mentre il campo su cui ricomincia il match è quello della vita.
Innanzitutto la vita professionale, e insieme creativa, di Luca Cantarelli: originario della Sardegna, dove è nato, cresciuto in una famiglia immersa nelle arti, pittura, scultura, scrittura e canto, che in lui trovano terreno fertile, naturalmente. La predilezione è per il design, l’immaginario prende forma dai fumetti e dalle subculture giovanili, e la formazione prima è nella laurea in Scienze Giuridiche, poi svolta nel fashion design.
Eccolo il secondo tempo, che si srotola in vari passaggi: dalla Sardegna a Milano, dall’esperienza in brand di moda ad un percorso nell’alta gioielleria, prima come parte integrante del restyling di un’importante realtà milanese, poi in una dimensione del tutto nuova, perché privata.
Un’evoluzione individuale che si sintonizza con quella collettiva: Luca Cantarelli inizia a progettare la sua linea di gioielli ad inizio 2020, durante i primi mesi di lockdown, un periodo segnato, come ben sappiamo, dalla chiusura e dal caos, ma che nel suo caso dà forma ad un progetto basato sulla chiarezza d’idee formali e d’intenti di stile.
E basato sulla bravura sfaccettata di Luca Cantarelli: che in una linea breve ma intesa di accessori, ovvero dodici pezzi, sa far dialogare riferimenti eterogenei, e sa conciliare l’energia estetica più contemporanea all’eccellenza della storica tradizione gioielliera italiana.

2nd round: la linea di gioielli di Luca Cantarelli fonde ispirazioni street e di modernariato, è genderless e frutto dell’arte orafa italiana

Orecchini a cerchio, pendenti a medaglia, bracciali tag e anelli cocktail e chevalier son frutto di uno studio di design che si appiglia alle passioni principali di Luca e ne tira fuori una mischia originale, inaspettata, studiata per agganciare lo sguardo con la forza dell’impatto visivo: il culto per il mondo sneaker e sportswear che si unisce all’interesse per gli oggetti di modernariato.
La materia prima è l’argento 925 rigenerato, decorato da smalti che alternano il blu acceso, il bianco e il nero, e nel frattempo ospitano il bagliore verde, rosso e arancione delle pietre preziose, tra cui zaffiri, quarzo, malachite, granato.
Le linee son geometriche, i volumi si fanno notare, e i gioielli son dedicati alla libertà genderless: decorano chiunque, tanto i fisici massicci degli sportivi che l’eleganza più sofisticata.
Clash d’ispirazioni che prendono vita grazie alla conciliazione delle generazioni: quella giovane, profondamente autentica e liberamente contemporanea di Luca, e quella del savoir faire artigianale dell’alta gioielleria made in Italy, a cui è affidata sia la selezione delle gemme, per tutelarne qualità ed etica, che la produzione, curata da un’azienda valenzana che con mani sapienti crea gioielli dal 1947.
Eccolo di nuovo il secondo tempo, che stavolta dalla sfera personale si allarga e abbraccia la collettività: una prima collezione che rappresenta un nuovo inizio per Luca Cantarelli che l’ha creata, per l’arte orafa italiana che come gran parte delle manifatture ha attraversato le difficoltà della pandemia… e per chiunque voglia far brillare una seconda occasione nella propria vita.