Immergersi nel passato per esplorarlo col lume dello spirito critico, senza indugiare nella confortevolezza della nostalgia né lasciarsi tentare dalla sveltezza della mera copia: bensì tenendo a guida le intenzioni ben puntate sul futuro, per prendere in custodia dalle pagine della storia soltanto gli emblemi senza tempo e sempre validi attraverso i quali scrivere nuove pagine. Ecco, un’impresa mica facile, eh!
Soprattutto quando il passato in questione è un glorioso patrimonio di moda, design, sartoria, cultura, società, imprenditoria, accumulato in oltre 150 anni di successo: una scelta importante per spiriti audaci, e di certo a Riccardo Tisci non manca l’arditezza intelligente per scegliere d’immergersi nel nobile heritage di Burberry, attraversare la lunghissima e amatissima tradizione, andare diretto al suo cuore stilistico, ritrovarci le icone che ne sono i pilastri saldi, prenderne l’anima e farne la materia prima di un’opera di smontaggio e riassemblaggio quasi chirurgico in nuovi capi che sono dualismi, ibridi di elementi senza tempo composti con stile perfettamente contemporaneo.
E con l’intenzione ferma di rinnovarne il valore senza tempo.
L’opera finale si chiama Burberry’s Future Archive: una capsule collection in edizione davvero limitata, dal momento che i capi sono proposti in versione numerata per un massimo di 150 pezzi.

Or dunque, assemblaggi di cosa? Parlando di Burberry e delle sue icone, la risposta è
ovvia: innanzitutto il trench, e i dettagli che lo hanno talmente caratterizzato da esser diventati anch’essi immortali.
Oh yes, perché il signor Thomas Burberry prima d’inventare l’impermeabile più celebre al mondo, nel 1879 ha creato il suo tessuto, il gabardine, il primo (in questo caso) cotone traspirante e impermeabile, rivoluzionario perché ben più leggero di quelli cerati e gommati che fino a quel momento venivano usati per proteggere dalle intemperie. Dopodiché brevettò l’avo del trench, ovvero il cappotto Tielocken: chiuso con una cintura con fibbia singola e caratterizzato da un solo bottone sul collo. Quelle chiamate fin qui invenzioni sono frutto di grandi sperimentazioni che coinvolgono anche grandi esploratori: il gabardine Burberry ha vestito grandi spedizioni e imprese britanniche da record.
La metamorfosi dell’impermeabile Burberry nel modello trench che ben conosciamo si è compiuta nella prima guerra mondiale: quello che per noi ora è stile, allora era design funzionale, le spalline servivano ad agganciare le attrezzature militari e a mostrare il rango di un ufficiale, gli anelli a forma di D reggevano le granate, le patte proteggevano dal vento e facevano scivolare via la pioggia.
Nei successivi tempi di pace e floridezza il trench Burberry divenne un must-have di eleganza pragmatica: desiderio che abbracciò anche il tartan Burberry, così nominato perché così lo chiamavano le persone che negli anni ’60 lo ricercavano, al punto che da fodera interna del trench divenne il tessuto brandizzato che ricoprì anche gli accessori.
Il resto della storia è leggenda di moda: se chiudiamo gli occhi vediamo immediatamente tutte le celebrities, dive e divi cinematografici, fashion icon e persino esponenti della Royal Family avvolti nella sua inconfondibile praticità raffinata.

Burberry’s Future Archive: una capsule collection di capi che sono ibridi esclusivi e numerati tra l’estetica di oggi e l’heritage iconico

Burberry’s Future Archive ha quindi il fascino, e la funzione, di un ritorno al futuro.
Per dirla in maniera più smart: la micro collezione nasce dalla selezione di greatest hits dell’archivio della maison Burberry, formulate in mash-up che non sono né tradizione né innovazione, ma pezzi pensati in esclusiva che raccontano l’estetica di oggi insieme alla storia dell’unicità delle icone da cui nascono, mentre vestono con sagacia il femminile e il maschile, e vari gusti, da chi si delizia con la compostezza del grande classico indosso a chi sta a proprio agio nel gioco degli assemblaggi di contrasti che ha quel quid di memoria street.
Molta dedizione della collezione è riservata all’outerwear, of course: qui è dove la decostruzione e l’assemblaggio in nuovi ibridi da il meglio, come nel caso dei parka e cappotti col fronte fatto del classico trapuntato a rombi, nella versione anche con l’orlo plasmato a mo’ di body, e sul retro incastonato un pannello ispirato al trench in gabardine, con tanto di cintura e il motivo Vintage check sfoggiato nella fodera e nel sottocollo. Accade lo stesso incontro tra trapuntato e trench nei modelli bomber e field jacket, ed anche negli accessori: nel cappello alla pescatora, soprattutto, in nylon e twill, con tasche e dettagli in cintura ispirati al bomber e al trench Burberry, dotato anche di cerniera per aprirsi ed essere usato anche come visiera. In quanto a revival, la reinterpretazione si applica anche alla borsa: torna il modello bowling, in versione sia compatta che più ampia, ma per gli animi più pratici ci sono anche gli zaini, don’t worry!