C’è una dote misteriosa e intrigante che serba la moda da sempre, e con essa chi la moda la plasma non solo con le stoffe ma anche con la consapevolezza creativa generosa: è l’abilità di poggiare lo sguardo critico e asciutto sul mondo esterno e di sintonizzare l’orecchio in ascolto delicato del proprio mondo interno, per carpire quel che nel tempo attuale sta accadendo fuori e dentro di noi.
E per poi tradurre tali intuizioni in abiti e accessori che mentre li indossiamo risuonano come un racconto al tempo stesso squisitamente personale e sapientemente collettivo.
Ecco, Simona Marziali, con l’a/i 2020-21 del suo brand MRZ fa brillare questa dote in modo pressoché sorprendente: una collezione che nell’intenzione dell’ispirazione è dedicata al caos che fa vorticare le emozioni che abitano dentro l’animo umano, a sua volta specchio del caos che fa traballare le dinamiche sociali che abitano fuori, nel mondo contemporaneo.
Ed è dedicata all’arte gentile di non imporre al disordine dinamico il recinto statico di un ordine prestabilito, bensì di saperlo assecondare per poterlo valorizzare, creando un’armonia sartoriale inedita, una nuova bellezza fatta della stessa sostanza variegata di quella materia caotica.

Prima d’immergerci nella natura profonda e materica della collezione, per coloro che non conoscessero il brand è cosa buona e giusta godere di una breve presentazione: MRZ, come darà ragione l’orecchio, è il marchio che dal 2012 nella brevità delle tre consonanti racchiude l’intensa esperienza appassionata di Simona Marziali, giovane fashion designer che alla moda ha dedicato l’educazione accademica, la formazione con le migliori aziende e il coraggio di costruire una propria realtà in cui concretizzare con la stoffa, ma anche e soprattutto con la maglia, materia prediletta, la sua visione estetica. MRZ racchiude anche la lunga esperienza quarantennale del maglificio di famiglia, che alle creazioni di Simona da vita materica eccellente e supporto prezioso: ma raccoglie anche i successi meritatissimi, come la vittoria di Who Is On Next? 2018 nella categoria prêt-à-porter, e la passerella milanese che lo scorso febbraio ha calcato con orgoglio per la seconda volta.
La collezione a/i 2020-21, come accennato, è un sorprendente capolavoro di coincidenze: mai come oggi la complessità del vivere annoda in una matassa assai stretta le nostre emozioni con gli accadimenti sociali, quindi mai come oggi la bellezza delle creazioni di Simona Marziali e del messaggio che portano intrecciato ci regala un invito alla riflessione e uno spunto alla soluzione.
La guida dell’ispirazione per la collezione è altrettanto attuale, sorprendente, sofisticata eppur contemporanea: le opere del prodigioso giovane artista polacco Robert Proch, che nei suoi dipinti fa esplodere le scene della vita quotidiana e le emozioni che ci sono allacciate in una sorta di caos calmo, come se la realtà la smontasse per poi riassemblarla nelle schegge in cui si è frantumata, nei piani giustapposti alle visioni oniriche di quel che prima era composito e solo apparentemente ordinato.

MRZ a/i 20-21: Simona Marziali entra nel caos esistenziale, s’ispira all’arte di Robert Proch, celebra il disordine con l’armonia sartoriale

La collezione a/i 2020-21 di MRZ celebra questo disordine esistenziale con l’equilibrio dell’armonia sartoriale. Simona Marziali raccoglie il caos, lo interpreta attraverso il suo filtro già appassionato alle composizioni inedite che rivelano gli accostamenti dei contrasti e lo ridefinisce in creazioni dove tutto è spesso sovrapposto, eppure tutto risulta perfettamente a posto: i check di sfumature e misure diverse si distribuiscono tra le stratificazioni di giacchino, completo, gonna e pantalone, lo stesso fanno le varianti dei gessati sui completi di memoria e appeal maschile, mentre le righe seguono lo stesso principio di libertà e compaiono con spessori e colori diversi sulla maglieria in cachemire avvolgente e sui completi morbidi ma così grafici da sembrare i tasti sottratti ai pianoforti. C’è la praticità sportiva nei pantaloni in stile bermuda, c’è l’eleganza rilassata nelle maglie che s’allungano come abiti insieme alle maniche, c’è il gusto per le asimmetrie ricercate nei tagli che fendono le maniche, che orchestrano le altezze degli orli e creano pannelli ariosi. C’è il gusto divertito nei colpi di colore brillante come il fucsia, che insieme al turchese e al giallo ocra, danzano allegri sulla base della coppia per eccellenza, il bianco e il nero.
Sembra quasi di sentir annuire Nietzsche che insieme a Zarathustraconferma: “Io vi dico: bisogna avere in sé il caos per poter partorire una stella danzante“.