C’è una grazia che incanta in Caterina Moro: è il riverbero della sua determinazione, così gentile eppur così grintosa, ad invitarci a proseguire con lei sul percorso saldo che da appena due intensi anni traccia con le intenzioni di giovane donna che progetta la bellezza attraverso la moda. E a cui dà forma con le creazioni di giovane stilista consapevole che la bellezza ha a che fare innanzitutto con la naturalezza.
Del corpo e dell’animo, ma anche e molto con quella che abitiamo: sì la natura, che da sempre ci solleva dagli affanni e ci rasserena le emozioni con la meraviglia dei suoi elementi, e che oggi più che mai ci richiede indietro il rispetto attraverso la sostenibilità.
Ecco, Caterina Moro risponde all’appello della natura con pienezza: con l’allegrezza di continuare a portare con sé il valore prezioso dell’accoglienza suggestiva e salvifica che la frequentazione della natura le riserva da sempre, ma anche con la saggezza di portare avanti il suo percorso creativo nell’eco-sostenibilità. Un passo concreto alla volta, una collezione innovativa alla volta: diretta alla totalità dell’impresa.

Ecco che così si rinnova anche l’intenzione racchiusa nell’etichetta che definisce l’indole della moda di Caterina Moro: quel “daily luxury” che significa la nobilitazione dell’abbigliarsi quotidiano, perché l’eleganza e la naturalezza devono essere gesti da compiersi e abiti da godersi appieno in ogni occasione della nostra vita.
La nuova collezione a/i 2020-21, che è dunque il nuovo passo di Caterina Moro nella sostenibilità, s’intitola “Wood”: ovvero legno, proprio inteso come la materia prima e la scoperta della sua lavorazione rispettosa dell’ambiente che ha dato il via all’ispirazione per ogni creazione, e allo stesso tempo inteso come la suggestione carezzevole dell’impressione di una passeggiata nel bosco in autunno, tra il fruscio croccante del foliage e l’aria scaldata dalle luci morbide. Grazie alla collaborazione con l’azienda italiana Blue Italy, Caterina ha scoperto il legno che da frammenti scartati dall’industria automobilistica diventa quasi un tessuto, e laserato diventa un decoro: legni riciclati certificati per lavorazioni dedicate e delicate, questa è la sostanza di cui son fatte le frange che danzano dagli orli, i top e la gonna corta da cui son volate via le foglie, e i ricami che le posano, le foglie lignee, su tessuti impalpabili come l’organza.
A proposito di tessuti, anch’essi son sostenibili: grazie alla collaborazione con la piattaforma Wastemark, quelli che diventano bellissimi abiti in origine sono scarti di magazzino di grandi aziende, rielaborati, e stampati con tinture completamente biologiche.
E, a proposito, di stampe: ogni dettaglio che la natura disegna Caterina lo ritrae nelle creazioni e ne fa texture, motivi, decori: come le immagini che ricordano i profili delle fonde guardate a naso in su e gli occhi pieni di luce, sono immagini che appartengono a Caterina, e che l’azienda di Como le ha tradotto sulla seta.
O come le venature che percorrono il completo blusa e pantalone, il trench raffinato e le ariose gonne plissé, e che rievocano le storie scritte sulle cortecce degli alberi: anche questa, come quelle che si stanno qui narrando, è frutto di un’altra sinergia eccellente italiana, con l’azienda Omniapiega, che consente a Caterina di continuare a plasmare immaginari con la sua amata plissettatura, lavorazione che che respiro vitale e leggerezza al tessuto spalmato e con effetto pelle.

Caterina Moro a/i 20-21: “Wood” è il legno che accoglie nel bosco, poi diviene tessuto e decoro, è la natura che sprona la sostenibilità

Tutto quindi nasce ed è fatto in Italia, e tutto nella collezione “Wood” narra la bellezza confortevole della natura autunnale: anche la maglieria in mohair, altro punto d’orgoglio che con uno speciale punto goffrato ricrea l’effetto tridimensionale, soffice come una nuvola da infilare. E ancora, c’è il velluto floccato color lime che con i riccioli somiglia all’astrakan, c’è anche la sinergia altrettanto giovane e creativa con Virginia Severini, designer di borse in legno e compagna di partecipazioni ad AltaRoma, che per effetto delle affinità elettive ora è autrice delle borse in legno, personalizzate per Caterina a partire da alcuni suoi modelli iconici, presenti in collezione. Ci sono i colori morbidi, luminosi e caldi come il senape e le varietà di marrone fino al cioccolato, ma ci sono anche i neutri delicatissimi fino al candore del bianco.
C’è persino il cielo che si specchia nei suoi occhi e va a colorare i tessuti: è l’amato pervinca, sfumatura iconica del marchio, della memoria interiore della sua fondatrice, dell’armonia di stile dall’eleganza lieve e generosa che collezione dopo collezione compone la sinfonia della femminilità firmata da Caterina Moro.