Bellissima! Sognante! Emozionante!
Eppur così concreta da poter già essere immaginata indosso con raffinata nonchalance.
Scorri le immagini con lo sguardo allacciato alla mente e al desiderio, ascolti le mani che applaudono pronte ed entusiaste: ogni abito è uno scrigno di suggestioni e dettagli, ogni creazione è un gesto di poesia in stoffa e particolari preziosi.
L’intera collezione Greta Boldini autunno-inverno 2019-20 è un inno rinnovato verso la femminilità autentica, la cui cura aggraziata eppur determinata è al cuore del brand sin dai suoi esordi. Ovvero, le donne che percorrono le strade quotidiane della vita, che indossano la confortevolezza necessaria, e che insieme alla sveltezza pratica scelgono la bellezza. Sempre. Senza indugio alcuno, perché è lì, nella bellezza, che ci trovano dentro il percorso da intraprendere per compiere il viaggio tra le emozioni, quelle vere e personali, calate nel quotidiano: tentazione, paura, desiderio, sacrificio, lavoro, speranza, felicità e sogno.
La collezione Greta Boldini è dunque una riflessione aggiornata sulla femminilità e le sue emozioni, che prende la forma dell’invito al viaggio attraverso il sogno.

Un viaggio interiore che si rispecchia in uno esteriore: un percorso composto secondo la ricchezza complessa ricalcata sull’itinerario della Divina Commedia dantesca, ma che prende avvio da un suggerimento così sottile eppur potente come uno spiraglio spalancato sulla verità: il momento più adatto ad intraprendere l’esplorazione delle sfumature di emozioni che ci abitano dentro non è l’ebrezza dell’innamoramento, bensì quell’istante successivo che piomba svelto a dichiarare la verità, ripulendoci dalla coltre morbida delle illusioni. Il momento del disincanto.
S’intitola Disincanto, appunto, la collezione originata da un’intenzione: spogliare i capi dalle decorazioni “soirée”. Et voilà, ne son nati cento capi che raccontano il quotidiano di bellezza raffinata e confortevole: cento, come i canti della Divina Commedia. E come il cammino di Dante stesso, la donna Greta Boldini parte dall’inferno, il luogo dell’opulenza sensuale, tinto di nero intenso, bordeaux e un viola vibrante e violento ma illuminato dall’oro, ambientato nella selva della Borgogna dove sono presenti anche le celebri fiere, la lonza con una stampa leopardata, il leone con una pelliccia di puro mohair (eco), e la lupa con un bouclé di pura lana, crudo, nero, vagamente ispido. Dalla Borgogna l’inferno raggiunge la seduzione della vita notturna di Parigi, con lo sguardo e gli spacchi illuminati dalle frange e dalle tiare di Swarovski.

Greta Boldini a/i 19-20: il sogno del viaggio dantesco nella bellezza intensa della sartoria, un itinerario nelle emozioni della femminilità.

Il cammino prosegue nel Purgatorio, ovvero i pascoli della Normandia: qui l’atmosfera diviene bucolica, la sensualità è più terrena, gli abiti si vestono di rosa cipria, tabacco, lana, panna, velluti a coste attraversati da ramage di fiori, velluto effetto pony, frange di mohair e perle delicate che impreziosiscono il volto. L’ascesa in Paradiso ha l’atmosfera della baia di Mont Saint Michel: il luogo dove vige la purezza, gli abiti sono pervasi dalla luce divina, dai colori del cielo e dell’alba, da una stampa che con le stelle e i putti che ospita l’ultimo celebre verso della Divina Commedia. Qui la bellezza è impalpabile e immacolata: cascate di tulle e organze, voile di cotone, pizzo francese di angora. Qui, in Paradiso, tutto è couture: abiti realizzati con 40 metri di tulle, mini-dress fatti con 9 metri di organza, le perle che dal viso ascendono ai capelli e si raggruppano preziose negli orecchini.
Qui, nel percorso tra i tre mondi danteschi raccontati in opere di sogno e sartoria, brilla concreta e bellissima la donna Greta Boldini. Che, nelle parole del suo stilista Alexander Flagella: ‟è poesia, danza, sogno, colore, sorpresa, una rosa che sboccia a maggio, una pioggia d’estate, è emozione, è un pianto, è immaginazione, è rivoluzione, è innocenza, è amore, delicatezza, una risata di un bambino, un pianoforte che suona all’infinito, è una donna che racconta, è una donna che ascolta, è meraviglia, è pane tostato, profumo di gelsomino, un campo di grano, è una carezza, brezza marina, è una preghiera sussurrata, è miele, un bicchiere di vino mai vuoto. È vita‟.