“Se tutto fosse illusione e nulla esistesse? In questo caso avrei pagato decisamente troppo per il mio tappeto”: così sentenziava l’inimitabile Woody Allen in “Without Feathers”, impugnando la sua ironia brillante e tagliente: molto probabilmente il buon Woody non aveva preso in considerazione le meraviglie rappresentate dai tappeti Tai Ping che, forse forse, lo avrebbero non diciamo distolto, ma almeno solleticato a smussare la sua ironia. Per lo meno nei confronti del tappeto.
Soprattutto se di Tai Ping si fosse imbattuto nella collezione più recente, Tides: la serie di tappeti ispirati alla misteriosa magnificenza dei fondali oceanici.

Innanzitutto, un preambolo è assai dovuto, per educazione ma anche curiosità: per coloro che si stessero chiedendo l’allaccio tra la moda e il tappeto, beh, la considerazione sorge subito spontanea, dato che gli ambienti in cui viviamo vestono i nostri sensi e le nostre emozioni allo stesso modo degli abiti che scegliamo per vestire il nostro corpo.
Accade così, che il desiderio rivolto allo stile eccellente nella creatività, nella manifattura e nella storia ha qui l’occasione di ampliare l’orizzonte, e dal vestito per la persona può amplificarsi nel vestito per l’ambiente e la sua atmosfera.
Iniziamo dunque dalla storia, perché la maison Tai Ping ne serba una lunga oltre 50 anni: è infatti necessario arrampicarsi indietro fino alla metà del secolo scorso, il 1956 per la precisione, e viaggiare fino al lontano Oriente, nella città di Hong Kong per l’esattezza: e per sublimare l’amore per il dettaglio storico, bisogna anche far entrare in scena Lord Lawrence Kadoorie, colui che fondò l’impresa, nel vero senso della parola, di rendere famosa nel mondo l’antica arte artigiana cinese di creare tappeti di grande bellezza.
Quindi, ricapitolando: tappeti eccellenti nella manifattura sapiente, nei materiali che intrecciano seta, lana e fibre vegetali, nell’abilità di personalizzare tessuti e motivi secondo il gusto dei clienti. Che sin da subito furono numerosi e del calibro di residenze prestigiose, boutique, hotel stellati, jet privati e yacht di tutto il mondo.

La nuova collezione dei tappeti Tides, ad opera della maison Tai Ping, racconta la bellezza suggestiva e profonda della vita degli oceani.

Sembra una favola, nevvero? Già, eppure è tutta verità: intessuta in tappeti che son pressoché opere d’arte uniche e sorprendenti.
E con la nuova collezione Tides la favola porta con sé l’incanto degli oceani: nove tappeti taftati mano che immergono l’osservatore nella fascinazione eterea degli ecosistemi marittimi, la vita delle creature nel fondo degli oceani, ma anche nella vasta superficie sbrillucciccante delle onde sempre in movimento.
Ogni tappeto è frutto della progettazione tecnica dei principali designer di Tai Ping, Juliana Polastri e Ariana Massouh, che hanno sottoposto una pregiata serie di acquerelli dipinti a mano a tecniche resist-dye, che producono effetti come la marmorizzazione e la texture granulosa.
Alle mani esperte degli artigiani cinesi viene poi affidata la lavorazione: un gesto che, come dice la parola, mentre costruisce il manufatto gli mette dentro un’anima fatta di sostanza d’arte, quella in cui gli effetti suggestivi delle varie dimensionalità non solo accarezzano le emozioni con la bellezza, ma invitano anche la mente ad accogliere e affrontare la difesa del più grande organismo vivente del pianeta Terra, ormai a rischio di estinzione.