La suggestione è già racchiusa nel nome, ed in questo caso non si tratta di un volteggio lessicale volto ad assemblare parole per esercitare un’efficace dose di fascino poetico: bensì è questo il caso in cui l’evocazione immaginaria, a tratti esotica, quasi fiabesca che il nome sprigiona, sia davvero allacciata alla realtà delle intenzioni.“
The Nomad Princess” è un brand, certo, ma è innanzitutto un’esortazione rivolta ad ogni donna che incontra i suoi abiti. Un’esortazione che dalla pelle vestita dai capi è rivolta diretta al cuore che batte lì sotto. E da lì riprende il viaggio: come una storia che non vede fine, perché ricca di valori sempiterni.
L’esortazione intessuta nella collezione di The Nomad Princess nasce da una filosofia di vita e di cuore che si ripete di capo in capo, come fosse un’intenzione da realizzare, o un mantra da custodire: “Un vestito non è solo un capo, è una storia da raccontare”.

E la prima storia da raccontare, quella da cui tutte le altre prendono vita, è la storia della fondatrice e anima creativa di The Nomad Princess: Ylenia Rossi. Anche lei nomade, ovvero crogiolo di culture per DNA, in quanto nata in Sardegna da madre originaria della Transilvania e da padre piemontese: nomade in quanto viaggiatrice appassionata, curiosa esploratrice del mondo sin dall’infanzia, e poi per questione di formazione nel mestiere che smette subito di essere tale perché diventa parte integrante della sua vita e della sua anima. La moda.
Ylenia, infatti, studia moda tra Londra e Milano: assembla il percorso che la sua natura le suggerisce, nonostante le aspettative professionali allestite inizialmente appartengano ad un ambito lontanissimo da quello che davvero la realizza. E le dona benessere. Una lezione di vita, questa, che diviene una lezione allacciata al mondo di stile che desidera e crea con tutta se stessa: “The Nomad Princess”. Qui, i capi nascono per regalare benessere: quello autentico, in ascolto della nostra natura come le discipline orientali ci ricordano, a noi che infilate nella frenesia occidentale spesso dimentichiamo il bene che meritiamo di riservarci. Il benessere nei capi di The Nomad Princess proviene già dalla materia prima: i tessuti provengono da mani di donne artigiane che li creano in terre lontane nella geografia, nel rispetto delle tradizioni altrettanto lontane nel tempo, e disegnandoci con i ricami i simboli propiziatori che le loro antiche culture hanno depositato nel loro animo.

The Nomad Princess: bluse e giacche nate e ricamate da mani artigiane di terre lontane per regalare bellezza al corpo e benessere all’animo

La collezione The Nomad Princess è infatti piccola come uno scrigno, e dunque davvero preziosa: ci sono le Blouses, che non hanno stagione perché non c’è tempo di scadenza per il pregio di bluse realizzate da donne messicane della penisola dello Yucatan, che le creano oggi così come si faceva un secolo fa. E le impreziosiscono con ricami tessuti su telai antichi: rappresentazioni di talismani, geroglifici, immagini geometriche appartenenti alla simbologia Maya, secondo la quale proteggono il corpo e lo spirito chi le indossa. L’ultimo tocco altrettanto prezioso arriva in Italia, dalle mani di ricamatrici esperte che le decorano con piccole paillettes luminose, rendendo ogni capo esclusivo. Raccontano una storia preziosa anche le Lila Vyshyvanka Bomber jacket, così ribattezzate dalle tradizionali giacche ucraine, e anch’esse decorate da ricami floreali e geometrici, evocazione di simboli ancestrali, segni propiziatori che allacciano un’anima al capo che impreziosiscono.
La dedizione al benessere dello spirito appartiene anche agli orecchini pregiati con protagonista il quarzo bianco: cristalli tagliati a mano rendendo ogni pietra unica, nonché strumento  antico e potente per restituire sollievo e purezza all’energia di chi li indossa. Il benessere di The Nomad Princess accoglie nel suo abbraccio anche l’ambiente che ospita la nostra esistenza: per questo la sua stilista realizza a telaio e cuce a mano le etichette che provengono da pezze in cotone grezzo; mentre il packaging dall’allure retrò ha l’animo sostenibile della carta riciclata.