La tentazione sorge immediata: quella di parafrasare con la doverosa umiltà, e il giusto grado di cognizione di causa, il celebre detto sacro in “Date a Stella quel che è di Stella e al fashion system quel che è del fashion system”!
Stella, naturalmente, è le celebre Stella McCartney, e quel che è doveroso darle è il plauso pieno e sincero per aver raggiunto un traguardo tanto bramato da lei, ed al contempo, tanto importante e significativo per noi tutti appassionati e fruitori del fashion system: ovvero la presentazione della collezione più sostenibile mai realizzata finora dal brand.
La collezione in questione è la p/e 2020 appena esibita sul palcoscenico della Parigi Fashion Week: ed il traguardo raggiunto è riassumibile in un sorprendete 75% di capi e accessori eco-friendly, che hanno mostrato all’universo moda e non solo, affacciato sulla prestigiosa passerella, la determinazione virtuosa a tradurre in stile e concretezza il coraggio di portare avanti la propria volontà a cambiare in meglio il mondo attraverso la sostenibilità.

Nessun titolo introduce la collezione, nessuna suggestione in viaggi onirici dell’immaginazione sottende la progettazione dei capi: l’unica ispirazione dichiarata ha a che fare con quel coraggio appena accennato, ovvero il coraggio delle donne che in ogni tempo, passato presente e futuro, impugnano la determinazione delle intenzioni, la forza del cuore, la libertà di spirito, e scendono in campo a lottare con la prontezza dei rischi da assumersi, ma anche con la consapevolezza dei benefici importanti da condividere.
La femminilità è forza motrice continua, la sua essenza è energia luminosa, il suo percorso virtuoso disegna un ciclo: et voilà, ecco rivelato il motivo geometrico simbolico che attraversa le silhouette in collezione e i decori che la impreziosiscono, ovvero il cerchio. Così come circolare è il percorso altrettanto virtuoso della sostenibilità e delle discipline che ad essa si allacciano, dall’economia all’ecologia fino alla cultura che orienta il nostro stile di vita e di scelta fashion. Le linee sono nette, esaltano la sartorialità eccellente acquisita da Stella a Savile Row e sempre praticata, valorizzano la geometria del cerchio che disegna le gonne, aggiunge sofisticatezza design alle maniche, si rimpicciolisce e si moltiplica nelle rifiniture che percorrono anche tute, abiti, e spolverini si sciolgono fluttuanti negli abiti lunghi; poi tornano dritte ma sempre lievi nelle giacche e nei completi pantalone classici e o evocanti il safari.

Stella McCartney p/e 20: la collezione più sostenibile mai realizzata ha per ispirazione un inno al coraggio ad affermare i propri ideali.

Fondamentali i materiali eco-sostenibili da cui tutto prende vita: poliestere riciclato, cotone biologico, viscosa sostenibile ed ECONYL®, l’arrivo di canapa e rafia sostenibili, la lucentezza del tessuto giapponese in poliestere riciclato, lo chic gipsy del pizzo in cotone naturale. La stampa floreale porta con sé un aneddoto delizioso: sono i ricordi racchiusi nelle fotografie scattate da Stella durante le passeggiate in bicicletta nella sua campagna inglese. Ed in virtù della sostenibilità anche dei generi, i fiorellini di campo invadono gli abiti sia maschili che femminili, perché tutti i confini inutili necessitano di essere abbattuti per fare spazio alla libertà.
Or dunque, riprendendo il motto sacro parafrasato col quale questo racconto è iniziato, un’altra domanda sorge spontanea: e al fashion system che cosa diamo? Di certo il merito di aver accolto quello che ad oggi non è più solo un appello ma un vero richiamo collettivo al dovere a prendersi cura attenta e coscienziosa a questo nostro pianeta sul quale siamo sono ospiti, di certo vestiti benissimo.