Le forme dinamiche e sensuali dell’architetto brasiliano si celano dietro la collezione primavera/estate 2019 di Simone Rainer. Come Neimeyer esplora le possibilità costruttive ed espressive del cemento armato creando forme dinamiche e sensuali, così lo stilista italiano usa la pelle per dare vita a creazioni alla cui base sta la matematica.
La scienza dei numeri e delle proporzioni sviluppa le collezioni dando vita a progressioni estetiche concrete fatte di proporzioni materiali, innate nella natura e ben stabili nella cultura occidentale.
Il brutalismo e la solidità del cemento vengono riproposte in borse dalle forme nette, geometriche come le sacche hobo, le shopper, le tote, le maxi bag, i secchielli, le clutch e i marsupi, modelli nei quali si ripete, accostata, sovrapposta o a contrasto un’unica forma, quella triangolare, che accompagna le collezioni di Rainer fin dalla sua prima creazione e che è diventato centro e fil rouge dell’arte di questo designer. Il triangolo in quanto starting point, forma non deformabile, in quanto possessore di uno spirito enigmatico e primordiale.

La palette cromatica è caratterizzata da una predominanza di nero affiancato al verde militare, al grigio o utilizzato come base per stampe geometriche bianche. Questi due ultimi colori si invertono nel vitello stampato penrose grafico. Ed infine il giallo fluo caratterizza le lavorazioni serpente in chiave esotica e ricontestualizzata.
Affascinato fin da bambino dai colori e dai materiali che lo circondavano ed essendosi innamorato a prima vista dei leather goods, Simone sperimenta con lavorazioni e textures. Vitello liscio o granato, serpente ayers o karung, tessuto in cotone effetto fiammato e canvas in un patchwork di trame.

La colta collezione primavera/estate 2019 di Simone Rainer rimanda all’architettura di Niemeyer.

Una collezione nella quale i manici e le tracolle si rincorrono, i dettagli in pelle danzano con quelli in metallo sulle note di Younan di Ali Farahani, le zip nette spezzano il monocromatismo con effetti taglienti, come le ombre nette delle palme irrompono nella luce del sole di mezzogiorno.
Una collezione basata su ricordi che sono immagini chiare e nette, come l’arte di Matthias Van Arkel e le costruzioni di Andrea Branzi, ma soprattutto l’immagine di una piramide di cemento nel cuore del Medio Oriente.
E il lavoro di Simone Rainer diventa esempio di come il mondo degli accessori sappia essere ben più di un must-have di stagione, ma espressione di una progettualità sempre alla ricerca e fondata su cultura, impegno, know-how.