Ci vuole una bella dose di personalità generosa e appassionata per incastonare la propria voce dentro un coro assai fitto e da lì farla emergere con chiarezza cristallina, perché perfettamente autentica: accade così che nell’anno intriso dei festeggiamenti globali del 50° anniversario di quel giorno eterno in cui il primo uomo conquistò il suolo della Luna, lei, Francesca Liberatore, sceglie di omaggiare l’eternità di quel momento in cui la prima creatura raggiunse l’immensità sconosciuta dell’iperspazio.
La collezione a/i 2019-20 è infatti ispirata a Laika, la cagnolina i cui occhi videro per primi l’ “outer space”, lo Spazio: occhi che non poterono mai tornare indietro per raccontarlo, ma impressero il suo nome nell’eternità della nostra memoria. Occhi semplici che hanno sostituito, pionieri inconsapevoli, gli occhi esploratori nostri di terrestri così piccoli visti da lassù: un viaggio, quello di Laika, che al di là del suo triste epilogo, dallo Spazio ha di certo spalancato gli orizzonti dei nostri sguardi affacciati sull’essenzialità delle cose e lo ha condotto dentro nuove dimensioni.

Un sovvertimento delle regole frutto di azzardo da spirito creativo? Nient’affatto! Quello di Francesca Liberatore è un gesto gentile ricco di fedeltà alla dedizione alla bellezza che di lei stilista, e della moda che porta il suo nome, è il tratto squisitamente personale e felicemente riconoscibile: la bellezza riposta nel lungo percorso laborioso che precede la compiutezza veloce della sfilata, nel piacere delle scoperte inaspettate che scaturiscono dai lunghi viaggi in terre lontane e dentro culture diverse, nel nutrimento allacciato alla frequentazione ampia dell’arte, della cultura, e della loro contaminazione con la moda. Fedeltà alla bellezza della femminilità autentica: quella che risiede dentro ognuna di noi e con noi evolve, perciò merita di essere vestita per essere valorizzata nella propria unicità. Il tutto, naturalmente, interpretato con quella positività brillante e coinvolgente che di Francesca Liberatore è altro tratto profondamente distintivo!
Questa volta, come accennato, il viaggio intrapreso nella collezione a/i 2019-20 è stato straordinariamente lontano, e altrettanto straordinaria è la meta raggiunta: una carrellata di creazioni che narrano l’emozione di raggiungere una nuova dimensione, ideale certo, ma anche e soprattutto sartoriale, con i tessuti tecnici, idrorepellenti, quasi nautici, o meglio simili a quelli degli astronauti, con i quali spartiscono la totale assenza di chiusure con zip e bottoni in favore del velcro veloce. Il nero profondo dello Spazio fa da sfondo elegante quasi ovunque, una sorta di cosmo puntellato di stelle, attraversato dai bagliori brillanti del lurex, illuminato delle cangianze metalliche, e acceso dai colori vividi in particolare delle sete stampate che ritraggono Laika.

Francesca Liberatore a/i 19-20: omaggio al viaggio nell’iperspazio di Laika che diventa viaggio in una nuova dimensione di stile e bellezza.

L’eccellenza pregiata, altra firma stilistica indiscussa di Francesca Liberatore, incanta con le incursioni delle pellicce, con i tessuti jacquard e le rifiniture raffinate, col talento di plasmare silhouette che sono un gioco d’equilibrismo intrigante in cui la confortevolezza d’ispirazione casual quotidiana di abiti e gonne privi di volumi artefatti, di minidress quasi ginnici, di capispalla assai urbani, accoglie alla perfezione l’incursione sensuale delle trasparenze che svelano la nudità delle pelle sotto.
A mezza via tra il must-have feticcio dell’anno delle celebrazioni spaziali e il monito si staglia il copricapo: ovvero il casco d’astronauta ricco di Swarovski e colori, illustrato con l’icona Laika appaiata ai motti saggi che percorrono anche i capi in collezione, ovvero “rimani te stessa e andrai ovunque; non dimenticare che il pericolo è dietro l’angolo; non domandarti se c’è vita sugli altri pianeti”. Una lezione di stile spaziale, letteralmente!