Siamo sempre affascinanti dagli input ispirativi d cui nascono le collezioni, ne è un esempio il mondo di Darin Hachem, marchio che attinge dalla cultura e dal DNA cosmopolita, fra il Libano e il Messico delle sue fondatrici. Per il prossimo inverno, la collezione Darin Hachem trae ispirazione dal mondo dell’arte e ci porta a conoscere il lavoro di una scultrice del ‘900, Barbara Hepworth, la “prima donna del modernismo”.
L’esplorazione arriva dall’analisi delle sculture dell’artista, che vanta anche un lungo soggiorno in Italia durante il quale apprese l’arte delle lavorazione del marmo.
Gli studi della Hepworth vanno dall’interazione delle sculture con i paesaggi alle interazioni con l’essere umano e per finire, con i tessuti. Granitici cerchi, quadrati, massi marmorei e sfere rappresentano il portfolio dell’artista, che rinasce nella collezione del prossimo inverno di un brand capace di tradurre input culturali in una guardaroba desiderabile, per una donna contemporanea reale.

Con l’intenzione di celebrare un’artista vivente, oltre ad una figura importante del passato, Darin Hachem decide di associare la collezione anche alle opere di Martin Gerull, scultore con base a Milano, presso il cui studio si è sviluppato lo shooting della collezione.
I capi proseguono così un dialogo multiculturale con il mondo dell’arte, dialogo che prende forma tramite la creazione di trench dai colori della terra e dalla costruzione del collo morbido e circolare.
I blazer si presentano nella loro versione feminine – masculine, il verde scuro subentra sulle tonalità della terra su suits lucidi e destrutturati, mentre le calzature presentano una forma geometrica, severamente squadrata in punta, come da trend della prossima stagione invernale, oltre che perfettamente in linea con il punto di partenza ispirativo, così affascinante e pieno di spunti.

Il mondo dell’arte e della scultura come input ispirativo per la collezione f/w di Darin Hachem, brand cosmopolita ma con sede milanese.

La texture dei tessuti ricorda una superficie lavorata di una scultura: la seta è spessa e morbida, mentre la lana presenta un pattern puntinato a figurare la sabbia. Il cotone può sembrare piatto: è invece doppiato con tinte di caramello e beige.
Nasce così una collezione caratterizzata da una sublime essenzialità che sintetizza un’anima universale, come da cifra stilistica del giovane brand con sede milanese.