Questione di affinità elettive, verrebbe quasi da dire: questa infatti è una di quelle pregiate occasioni in cui ad essere celebrata è la bellezza della sinergia, e la sua celebrazione avviene con strumenti di altrettanta bellezza. Ovvero l’animo sincero e l’arte padroneggiata al meglio, così che possa dar voce autentica a quel che la sincerità dell’animo d’artista suggerisce.
La sinergia in questione è quella tra il fotografo Gianni Rizzotti e il brand Naracamicie: un legame, il loro, misurabile in 30 anni di collaborazione ricca, 60 campagne dove l’intento pubblicitario si mesce all’arte fotografica. E una musa unica: la camicia. Il luogo della celebrazione è un libro, creato e firmato da Gianni Rizzotti: s’intitola “Different Visions”, al suo interno custodisce trenta fotografie, trenta modi personalissimi d’immaginare nuovamente la camicia facendole abitare scenari inediti, immaginari ancora inesplorati. Trenta immagini che compongono anche una dedica rivolta all’amicizia con Walter Annaratone, l’imprenditore milanese che nel 1984 brillantemente intuì e fortemente volle fondare un brand al cui cuore ci fosse un unico prodotto, un unico capo in grado di evolvere in innumerevoli versioni, per soddisfare altrettante innumerevoli identità: la camicia di Naracamicie.

«Ho voluto lasciare totalmente libera la mia creatività. Sono immagini legate alla mia passione per la fotografia e all’amicizia e stima che mi lega al brand Naracamicie e alle persone con cui lavoro da 30 anni» ci accompagna così, Gianni Rizzotti, ad intraprendere il viaggio nelle sue “different visions”, un itinerario sorprendente in sei tappe, sei mondi reali che da sempre accolgono la predilezione del fotografo per la sua ricerca personale, e che qui diventano sei mondi immaginati in cui la camicia è protagonista di nuove storie.
S’inizia dal mondo animale, col suo fascino denso di eleganza, forza e mistero d’imprevedibilità: qui la camicia veste il dialogo sofisticato ed enigmatico con il gufo siberiano, ed entra in sintonia col portamento vigoroso del cavallo; anche la natura vegetale accoglie la camicia e la veste della sua bellezza che è flusso di energia incessante, ispirazione per un bosco di Magritte, per i ghiacciai della Groenlandia a cui la camicia viene sovrapposta, per poi spiccare il volo in una calda giornata a Fuerteventura. Un viaggio, nel vero senso letterale e appassionato della parola: Gianni Rizzotti fa compiere alla camicia i viaggi che nutrono la sua seconda grande passione assieme alla fotografia, e la camicia mostra le sue evoluzioni di stile per adattarsi a nuovi luoghi da abitare, come i lontani templi cambogiani, una trafficata Bangkok illuminata dalle luci al neon, ma anche la terra sarda con la sua anima ricca d’antiche tradizioni.

“Different Visions”, Gianni Rizzotti dedica un libro a Naracamicie: fotografie che sono visioni nuove della camicia, cuore della loro sinergia

Il percorso della camicia prosegue nei ritratti, indossata da uomini e donne che la vestono con la loro personalità anche solo attraverso uno sguardo che ne racconta l’esperienza di vita, e si concentra poi su colei che la camicia bianca l’indossa con quella mischia intrigante e unica nel suo genere di bellezza e mistero: la donna.
Compie percorsi in vari mondi, la camicia vista da Gianni Rizzotti: finanche a raggiungere quello dove il tempo è sospeso, come ogni riferimento ai limiti della concretezza, ovvero l’atmosfera metafisica à la De Chirico: qui tutto è quiete, i manichini senza volto potrebbero rivelare infinite identità, ma lei, la camicia di Naracamicie, la sua identità la mantiene salda e seducente anche qui.