A proposito di quei binomi che, ad un primo sguardo posato sull’apparenza dei nomi e sulla sottigliezza delle categorie d’appartenenza, farebbero arricciare il naso nella smorfia caratteristica del dubbio stupito, per poi invece rivelare una stratificazione sorprendente di rivelazioni a cavallo tra la moda e la cultura.
Ecco, facciamoli subito i due nomi dell’accoppiata inedita e rivelatoria: Trussardi e Giorgio Di Salvo.
Maison storica della moda elegante la prima, talento giovane della moda streetwear il secondo: cos’hanno in comune? La prima risposta, naturalmente, corrisponde al contesto che li mette in sinergia, ovvero il terzo episodio di Trussardi Archive+Now°3: il progetto che apre le porte della storia e delle sue ricchezze di moda e lifestyle, ovvero gli archivi di casa Trussardi, alle giovani realtà creative italiane chiamate ad interpretarle attraverso il loro sguardo allacciato alla modernità, e a tradurre le loro visioni di stile in immagini, installazioni e video.
Bene, poi c’è la milanesità, of course: entrambi, Trussardi e Giorgio Di Salvo, infatti, agganciano le radici del loro universo creativo tradotto in moda nella città italiana per eccellenza che la moda la nutre e la cresce, ovvero Milano.
Ed ora viene il bello, perché c’è un altro elemento che rende la loro affinità assai intrigante, senza dubbio convincente e a tratti sorprendente: la ricerca appassionata della contemporaneità.

La ricerca della contemporaneità che l’emerito e brillante, Nicola Trussardi elesse come faro guida in quella che è la lunga storia di eleganza rivoluzionaria della maison di cui fu fondatore: la stessa contemporaneità che, a sua volta, Giorgio Di Salvo ha messo nel cuore della sua avventura personale nello streetwear italiano col suo percorso sublimato nel suo applauditissimo brand United Standard, e che in questa occasione ha indagato nell’immersione all’interno degli archivi Trussardi, facendone il tema della narrazione della capsule collection che ne è il frutto.
Tre look, tra abbigliamento e accessori: un breviario che condensa stile e attualità, eleganza sempiterna e graffio underground, atmosfera dark e lampi di d’artista, pelle e metallo, icone e…. beh, le icone son intoccabili e in quanto tali vanno ribadite. A partire dalla pelle: un materiale d’eccellenza che Trussardi ha reso linguaggio di lifestyle ricercato eppur informale, e che Giorgio Di Salvo ha esaltato in capi e accessori che, come in un gioco di scatole cinesi, son fatti d’icone essi stessi. Come il marsupio: che mantiene l’eleganza classica ma la incapsula in una veste di design utility, i pantaloni plasmati in fit rinnovati, il gilet che esce dagli anni ’90 e s’infila nella funzionalità attuale.

Trussardi Archive+Now°3: Giorgio Di Salvo ribadisce e rilegge le icone della maison nella capsule collection featuring Cali Thornhill DeWitt.

E poi c’è l’icona delle icone: il levriero di casa Trussardi, che va oltre il logo e s’incastona nell’eccellenza di uno scenario immaginario fatto della stessa sostanza dell’eleganza miscelata al dinamismo. Nella capsule collection Giorgio Di Salvo lo rende protagonista: dipinto su t-shirt e felpe – al cui interno è riportata la frase che racconta l’introduzione del simbolo del Greyhound da parte di Nicola Trussardi-, forgiato nel metallo per i moschettoni.
Inoltre c’è un altro fil rouge: la passione per le automobili, condivisa da Giorgio Di Salvo e Tomaso Trussardi, d’ispirazione per la scelta delle metallerie con finitura rainbow che ricordano il colore delle marmitte quando si riscaldano, e nel mood dell’intero progetto fotografico e video che ha come protagonista Cali Thornhill DeWitt, artista di culto americano che vanta collaborazioni anche con Kanye West.