Non posso dire di essere un collezionista di creazioni di Federica Moretti, ma di essere il fiero possessore di almeno tre sue opere, quello sì! Opere, non cappelli o accessori, perché ho sempre considerato Federica una vera artista, qualcuno capace di trasformare con le sue mani un semplice oggetto e renderlo iconico, desiderabile! E Federica, con i suoi cappelli meravigliosi, è stata anche responsabile di uno, se non forse l’unico dei miei 15 minuti di gloria ai fashion show, quando indossai il suo cappellino da baseball ornato da giganti e tonde orecchie da topo, un topo molto simpatico e fumettoso, fui inseguito dagli street-style photographers, soprattutto quelli orientali, che sanno apprezzare quando uno gioca un po’ a prendersi in giro, ma quel cappello, che fa ancora parte della mia collezione era bellissimo, anzi è bellissimo, e lo indosserei tutt’ora, se solo ci fosse una fashion week e se io fossi solo un filo meno brontolone e più daring, come qualche anno fa!
Ma qui non si parla di me, ma di quanto Federica sia bravissima, anche come docente, e anche ora in una sua nuova avventura, con la quale ha messo da parte i cappelli, per dedicarsi invece agli occhiali. Altri oggetti speciali e per coraggiosi dello stile, ma Federica non finisce mai di sorprendermi e, dopo avermi deliziato con queste nuove creazioni durante una passata edizione di AltaRoma, avendola un po’ persa di vista ho deciso di ricontattarla per farmi raccontare un po’ di più. Io e lei abbiamo in comune le stesse radici solide e sincere in una Emilia Romagna instancabile e dedita al lavoro, dalla voglia di inventarsi sempre qualcosa, sarà per questo che anche se non ci sentiamo per mesi, basta un ciao su un social e subito io e lei ricominciamo a raccontarci di nuovo tutto, come se riannodassimo una conversazione lasciata in sospeso solo ieri. Adoro Federica Moretti, adoro la sua creatività e, se non la conoscete, la adorerete anche voi.

Come sei arrivata a questa linea? Perché è nata?
Ho iniziato a lavorarci nel 2016, quasi per gioco.
Ancora portavo avanti la collezione di cappelli, ma mi interessava sempre di più questo nuovo accessorio, molto diverso da quello che avevo sempre fatto, mi ha incuriosito e poi appassionato.
E invece la linea di cappelli così iconica è in stand-by? Tornerai mai a loro?
Io penso di no. Ma non perché non mi piaccia più, credo semplicemente che ogni cosa abbia il suo tempo.

Chi è la cliente della nuova linea di occhiali e ci dici il modello che più ti rappresenta?
È una donna che apprezza la qualità e uno stile unico. È consapevole della moda, non è una fashion victim, e preferisce gli stili individuali alle tendenze.
Il modello più rappresentativo di Huma è Tilde, che ha una forma futuristica e geometrica, abbinata a lenti ultrapiatte.

Dopo i cappelli, la nuova avventura di Federica Moretti sono gli occhiali e la sua linea Huma, tutta da scoprire!

Cosa ti ispira?
Gli alti e bassi della vita. Dalle esperienze che vivo e che sogno.
Quali altri amori hai e chi sono i tuoi eroi creativi?
Ovviamente Blu, il mio cane. Per il resto mi piace dipingere alla sera, leggere al parco, prendermi cura delle mie orchidee, cucinare. Eroi creativi? Ce ne sono rimasti pochi, oramai è raro incontrarli.

Come è cambiato il tuo modo di lavorare?
Creare, produrre e distribuire occhiali e accessori è molto diverso dalle solite dinamiche della moda a cui ero abituata.
Forse è stato proprio questo cambio netto del lavoro che mi ha dato nuovamente la voglia di creare.

Cosa hai imparato da questo momento così difficile?
Capire e reagire in modo differente dal solito. Sarà un grande periodo di ricostruzione personale e sociale.
Sogni e progetti per il futuro?
Vorrei partire e viaggiare. Spero di poterlo fare al più presto!