Ho conosciuto Valentina grazie a Giuseppe di Rosalia. Io e Giuseppe ci siamo incontrati anni fa, posso un po’ dire che è uno dei professionisti della moda a Milano che ho visto, e forse aiutato a crescere, perché da blogger è ora bravo redattore, ma ha anche presentato una linea di borse ispirate alla sua Sicilia, di cui abbiamo parlato anche qui. Valentina Bellotti è la designer che ha affiancato Giuseppe nel coloratissimo progetto di #ittassivuci e quindi è stato facile per me poi venire a conoscenza anche della linea che Valentina porta avanti da sola, grazie al suo know how nel settore degli accessori, fatto di un passato dalle esperienze importanti, e di un presente con tanti progetti che vanno, appunto, ad affiancare V.Bell. Le V.Bell bags nascono da una filosofia ben precisa, per questo ho deciso di intervistare Valentina, rubandole un po’ di tempo anche al suo importante ruolo di giovane mamma. E quello che mi ha stupito è proprio la visione precisa che la designer ha del suo lavoro, la determinazione che si cela dietro ai molti piani che ha per il futuro, dei quali ci parla chiaramente in questa intervista. Il suo è un mondo sostenibile, pieno di scampoli e di colori. So che vi piacerà! Ecco la mia chiacchierata con Valentina Bellotti.

Come ti sei avvicinata alla moda e perché un progetto tuo?
Diciamo che la moda è sempre stata parte del mio quotidiano fin da quando ho memoria. Mia mamma è una sarta e ho sempre giocato con gli scampoli di tessuto, i bottoni, gli spilli e i fili di cotone. Li usavo per fare i vestiti alle Barbie ovviamente. Crescendo, dopo le scuole medie, ho deciso che sarebbe stato il mio mondo e che da grande volevo fare la designer, così mi sono iscritta ad una scuola professionale ad indirizzo moda dove ho imparato moltissimo e dove ho avuto la possibilità di iscrivermi ad un corso regionale con gli insegnanti dello IED. Da li un percorso in salita, ma pieno di soddisfazioni. Ho lavorato per brand e designer del Made In Italy: Costume National, Dolce & Gabbana e Beatrice Fontana. I tre step sono stati fondamentali: da Costume insieme a Massimo Giacchetta ho scoperto il mondo degli accessori, da Beatrice Fontana ho imparato a disegnare e a capire come è fatta una borsa e una collezione di accessori, da D&G ho imparato a lavorare in un brand del Made In Italy in tutte le sue fasi e poi durante il mio ritorno da Beatrice ho avuto la possibilità di perfezionare tutto ciò che avevo imparato diventando completamente autonoma. Dopo un paio di anni sono diventata freelance e ho iniziato a lavorare per brand italiani e stranieri e sopratutto ho deciso di creare V.Bell Bag, la mia collezione di borse e accessori, per dare voce alle mie idee ed essere libera di creare al 100%.

Mi parli del tuo marchio?
V.Bell è un Brand ideato, disegnato e prodotto da me. Dopo gli anni di gavetta che ho raccontato sopra decido di fondare un marchio che rispecchi in pieno i miei principi e che racconti l’insieme di tutte le esperienze vissute ed ecco V.Bell Bag che muove i primi passi nel 2015 con la borsa “Hellen”.
Basato su alcune parole chiave che sono ormai diventate un mantra per me e un segno distintivo per la clientela, il brand vuole evolversi ancor di più sull’interattività del prodotto, unendo il “fatto a mano” ad una progettazione digitale che crea una connessione diretta tra Brand e Cliente finale.
Il fulcro della connessione è il prodotto che si può descrivere con quattro parole:
Unconventional, Sustainable, Handmade e Unique Piece.
Il brand ha come focal points la sostenibilità e l’Upcycling traducendoli attraverso accessori “non convenzionali e fuori dagli schemi”. In un periodo storico e sociale dove il mercato è saturo, creare qualcosa che il cliente vuole fortemente perché rispecchia a pieno il suo mood, il suo stile di vita e le sue esigenze può essere visto come una nuova forma di lusso. V.Bell bag è un mondo dove ogni donna è libera di essere ciò che è, senza target e senza trend, dove è libera di esternare il proprio mood e il proprio stile di vita attraverso la propria borsa. Il brand ha una collezione base che si chiama “The Collection”: è una collezione di borse totalmente bianca esattamente come un foglio da disegno. In V.Bell bag ogni cliente può personalizzare la propria borsa perché tutti gli accessori sono completamente ‘made to order’, proponendo un prodotto Tailor Made unendo la mia creatività e il mio saper fare al desiderio dell’acquirente. Sul sito inoltre sono presenti dei mood di ispirazione che possono variare per stagione o che possono essere di ispirazione sempre perché “senza tempo”. Voglio precisare che tutte le borse vengono realizzate con pellami, accessori e tessuti di giacenza o di scarto di conceria e pelletteria, in modo da avere un prodotto unico e completamente sostenibile.

Come è nata invece la collaborazione con Giuseppe di Rosalia?
Ho conosciuto Giuseppe nel 2014. Durante il  periodo in cui ha vissuto nuovamente a Palermo ci siamo risentiti e ricordo che Giuseppe in quel periodo scriveva di continuo #ittassivuci su tutti i suoi social. Sapevo della sua voglia di realizzare una linea di borse da tempo e quindi perché non unire la sua testa con le mie mani? Et voilà abbiamo creato #ittassivuci.

Cosa ti ha insegnato in questi anni la tua professione?
Essere una designer non è semplice, sopratutto quando ad un certo punto della tua vita decidi che arriva il momento in cui oltre al lavoro vuoi anche diventare mamma, e quindi penso che questo lavoro più di ogni altra cosa mi abbia insegnato ad essere sempre determinata e puntare dritto all’obbiettivo. Anche se la strada è in salita, difficile, con mille imprevisti, ma mai perdere di vista l’obbiettivo finale.

Da dove arrivano le ispirazioni e quali altri mondi ami?
Le ispirazioni arrivano dalle donne, quelle che incontro per strada, che vedo in metro o al supermercato, quelle che si dividono quotidianamente tra lavoro, famiglia, amici e che vivono la vita a 360 gradi. Ogni borsa è pensata a loro, a come un nuovo modello può essere portato in più modi per semplificare loro la quotidianità. Un mondo che mi ispira è quello dei colori (anche se è sempre ricollegabile al mondo della moda). Sono affascinata, quasi ossessionata, dalle nuances, dalle microsfumature, dagli accostamenti. Altri mondi che amo sono l’arte, il design, la musica, che mi accompagna 24 ore al giorno, il conoscere nuove culture e lingue e, da buona meridionale, la cucina.

Unconventional, Sustainable, Handmade, Unique Piece: la filosofia di V.Bell bag, dietro cui c'é  Valentina Bellotti con la sua creatività piena di sfaccettature. La nostra intervista alla giovane designer.

Le tue figure di riferimento, chi ti ispira, i tuoi fashion heroes?
Più che figure di riferimento direi che amo follemente tutto il periodo che ha visto nascere i grandi stilisti e designer del nostro Paese: Krizia, Armani, Ferrè, Valentino, Prada, solo per citarne alcuni. Il periodo in cui lo stilista aveva veramente la possibilità di Creare con la C maiuscola, dove l’unica cosa che contava era l’idea. Quel periodo ispira anche il mio lavoro,mi piace partire dal disegno a mano libera per poter dare ancora una parte artistica ad un lavoro che ormai è quasi del tutto digitalizzato. 

L’importanza degli accessori oggi?
L’accessorio nel 2020 è e rimane fondamentale. Quello di borse e scarpe e così via è un mercato ricco, ampio e con tante sfaccettature. A volte gli accessori sono più importanti degli abiti stessi e riescono a descrivere appieno la personalità di una persona e, perché no?, a volte a trasformarla completamente.

Cos’è l’eleganza per te?
L’eleganza è una dote innata.
È il modo di porsi,vdi parlare, di comunicare con gli occhi e con lo sguardo. Quante donne con un paio di jeans e una camicia bianca sono elegantissime? Tante,tantissime, e questo è solo grazie alla loro eleganza innata.

Ha ancora importanza il ‘made in Italy’ oggi?
È fondamentale. È un patrimonio culturale che deve andare avanti. Per noi designer è un orgoglio poter dire che il nostro prodotto è ‘made In Italy’.
Certo i prezzi sono alti, viene pagata l’artigianalità di un accessorio, di un capo, la qualità dei materiali e della manifattura, ma spero che la gente capisca che se costa 10 invece di 2 è perché dietro c’è un lavoro e c’è soprattutto la qualità che è tratto distintivo del nostro saper fare, del nostro ‘made in Italy’.

Come cambierà secondo te la moda dopo questo difficile momento?
La moda sta già cambiando in questi giorni. Ora più che mai dobbiamo puntare sulle nostre aziende, sul nostro mercato interno e supportare i brand e le giovani imprese ad andare avanti con i loro progetti, con le loro idee e con i loro sogni. Credo che cambierà anche il modo di presentare le collezioni e di comprare. Sicuramente questa pandemia rimarrà impressa nelle nostre teste e modificherà sicuramente degli aspetti lavorativi di tutti noi.
#SUPPORTMADEINITALY sempre!

Progetti per il futuro?
Questa situazione critica ha messo in stand by per qualche settimana l’inizio di un bel progetto che sto costruendo con il mio amico Giulio Cristiano, designer product manager di calzature. Abbiamo creato un nuovo fashion hub dove accogliere talenti, designer e artisti in co-working e dove abbiamo creato il nostro ufficio stile con annesso showroom. Un posto dove si respira creatività al 100%. L’ufficio stile si occuperà sia delle nostre linee personali, sia di altri brand che seguiremo in tutto il pacchetto accessori.
Oltre a questo bel progetto sicuramente ci saranno delle novità con #ittassivuci e uscirà una bellissima collaborazione con ‘PHYSIS – la scienza va di moda’, dove unirò il mio brand e le mie borse a stampe pazzesche create da Valentina Bollati e il suo Team e la fotografa Rita Antonioli. Valentina è docente e capo del laboratorio di epigenetica ambientale dell’Università degli Studi di Milano e il loro lavoro si sposa perfettamente con la filosofia sostenibile di V.Bell.
Questo periodo di quarantena non ha fermato la mia creatività quindi sto creando tante nuove cose per V.Bell. Stay Tuned!