Mi sono accorto per la prima volta della creatività di Danilo Paura perché un modello con cui avevo lavorato un paio di volte aveva scattato per la linea Paura Clothing il classico lookbook e io, che son curioso per natura e a volte le cose le vado a cercare, prima che mi arrivino per vie traverse, sono andato a curiosare. Mi ha colpito subito questo stile che seppur avesse le proprie radici in uno streetwear ricercato, non rifiutava le classiche regole del ‘ben vestire’ all’italiana, ma anzi sembrava volerle declinare in un guardaroba che includesse una vestibilità giusta e dettagli sartoriali.
Il progetto di Danilo è ora maturo e ha conquistato un suo spazio, preciso e di successo, trovando anche modo di farsi notare con una presentazione durante l’ultima fashion week milanese maschile. Quella di Danilo Paura per la f/w 2019-20 è una collezione che vuole fuggire dall’ordinario, usando il linguaggio della strada, ma valorizzando territorialità e tradizione sartoriale.
Fra track suit in pelle, montoni over, cappotti in finta pelliccia e un maglione in mohair in cui il pattern a rombi sfuma andando da sinistra verso destra, a simboleggiare la reinterpretazione di un’icona classica, il “Gypsy Tour”, questo il nome della fall/winter collection, promuove una eleganza rilassata e non scontata, per un giovane uomo sicuro, curioso, smart, proprio come il suo creatore: Danilo Paura. Da me raggiunto, poco dopo la presentazione, per una breve chiacchierata, che trovate qui.

Come sta cambiando la linea e come sta cambiando l’uomo che veste o suoi capi?
Sembra ci sia più attenzione alla qualità: c’è una sorta di pulizia estetica in atto. Non credo nel ritorno del classico formale ma di sicuro credo ci sia voglia di un po’ di buon gusto e di raffinatezza.

Da dove nascono le ispirazioni per questa stagione?
Guy Ritchie e il suo “The Snatch” è la vera ispirazione. Penso che un direttore creativo debba sentirsi un po’ regista della propria collezione: varie storie, apparentemente distanti, confluiscono in un unico racconto. E lo stesso accade in “Gypsy Tour”, che celebra il mio armadio personale, un insieme armonico di capi che vanno dal punk al sartoriale.
Inoltre Brad Pitt, nei panni di uno zingaro, nel film di Ritchie, è un personaggio in cui mi riconosco molto: un linguaggio poco comprensibile ma che alla fine riesce sempre ad essere lo strumento giusto per conquistare l’obiettivo.

La collezione di Danilo Paura per la f/w 2019-20 ispirata al film “The Snatch” di Guy Ritchie.

Che cosa non deve mancare nel guardaroba di un giovane uomo contemporaneo?
Un cappotto, un paio si sneakers, qualcosa di super tecnico e tanta, tanta maglieria, di ogni tipo.

Cosa è sinonimo di elegante per Danilo Paura?
La maniera in cui ci si comporta nella vita quotidiana, l’avere rispetto ed educazioni in quello che fai e per quello che fai.

Un sogno, un progetto per il futuro?
Sogno di vedere la moda andare nella direzione dell’arte e, di conseguenza, progettare qualcosa di veramente artistico che tocchi a 360 gradi ogni sfumatura della bellezza, dalla musica al cinema.