È una realtà creativa italiana di successo da più di trent’anni quella creata da Daniela Ravaioli. Il suo marchio Radà nato per la voglia di creare qualcosa di cool da indossare, è poi diventato uno di quei fenomeni che caratterizzano il made in Italy, dove un’idea vincente e un certo Know-how si trasformano in un nome che ha un ottimo seguito. Radà è sinonimo di bigiotteria, femminile, appariscente, glam e rock, con un pizzico di follia e di puro divertissement.
Ho avuto il piacere in questi anni di usare Radà nei mie editoriali e alcuni pezzi sono entrati nel mio archivio, ad esempio sono molto legato ad una croce che mi è stata regalata tempo fa. Per questo ad un certo punto mi è venuta la curiosità di conoscere la donna che sta dietro alla creatività di Radà, chi ha inventato il marchio e l’ha portato al successo. Ecco perché oggi incontriamo Daniela Ravaioli e questa la nostra chiacchierata.

Iniziamo con un viaggio a ritroso. Come ha iniziato e come è arrivata ad una sua linea?
Ho iniziato negli anni 80: finiti gli studi artistici e abilitata all’insegnamento ho capito che non era la mia strada. Con l’aiuto di mamma, la quale era brava a cucire, ho iniziato a fare accessori per me da mettermi quando andavo a feste o in discoteca. Usando quello che trovavo, risparmiando il più possibile per i materiali, ho iniziato a fare orecchini giganti con piume di fagiano. L’ispirazione mi venne da Carnaby Street a Londra, dove i negozi erano pieni di orecchini e collane con le piume di pavone, piume colorate a tinte forti. Un giorno mia mamma spennava un fagiano da cucinare per cena e ho capito che potevo recuperare le piume più’ belle per farne orecchini e collane. Da quel giorno a casa mia si mangiavano fagiani spessissimo!
Questi pezzi che io facevo e indossavo, piacevano moltissimo. Mi chiedevano tutti chi li facesse, se potevano ordinarmeli. Da qui alla vendita nei negozi è stato molto veloce, io andavo nei negozi di Bologna, Riccione, Ravenna e proponevo quello che avevo realizzato. Negozi molto belli mi comperavano e riassortivano quello che io gli portavo.
Radà nasce così. Da una mia voglia di creare qualcosa di mio.

Tante le collezioni e tanti gli oggetti presentati e prodotti. Ma ce n’è uno che le è più caro di altri? Magari uno che ha una storia che tiene vicino al suo cuore?
Chiaramente i primi pezzi, sono quelli che non dimenticherò mai. Come non dimenticherò mai la prima volta che la rivista Vogue mi contattò per chiedermi se avevo dei pezzi per un servizio fotografico. Per me era un sogno che si realizzava. Ricordo ancora l’emozione mista a incredulità. Questi i momenti più belli, che conservo nella memoria.

Negli anni i trend si sono susseguiti. Dal suo punto di vista come si comprende che cosa può desiderare il pubblico nel giro di pochi mesi? Come si fa a cogliere i trend?
Io ho fatto sempre molta ricerca, sia alle fiere dei materiali, sia nei mercati vintage di Londra e New York, ma seguo molto il mio istinto, e così non tradisco il DNA di Radà, che resta sempre riconoscibile col passare degli anni.

In particolare, sempre secondo la sua esperienza: cosa piace di più alle donne quando si parla di bijoux?
Le donne amano sicuramente gli strass, le pietre colorate ed il cristallo. Le Giapponesi e coreane, per citare un mercato che conosco ad esempio, amano le perle abbinate a catene, strass, pietre colorate, e tutto quello che da luce al viso.

Una storia italiana di successo, 35 anni di bigiotteria e colore. La nostra intervista a Daniela Ravaioli di Radà!

Con oltre 35 anni di esperienza ed un cambiamento così epocale nel modo di comperare, è più importante adattarsi alle richieste o conquistare il pubblico col proprio stile?
Il cambiamento è veramente epocale, io cerco di mantenere sempre il mio style, ma rivisto in maniera street e rock!

Quali sono le caratteristiche che rendono un marchio di successo?
Nel mio caso sono certa che la passione sia stata il vero traino. Realizzare sempre quello che io ritengo bello, e non scendere mai di qualità.
Quindi: qualità, creatività ed innovazione sono le caratteristiche che bisogna avere per non scadere e per rimanere.

La richiesta più strana che ha ricevuto da una sua cliente?
Ne ho ricevute così tante, ma onestamente non ne ricordo una in particolare.

C’è un personaggio che a suo avviso ha rappresentato al meglio lo stile Radà? La perfetta icona del brand?
Molte donne famose hanno indossato i miei gioielli. La mia icona non ha un nome preciso, è la donna che indossa un mio gioiello con classe e carattere. Un gioiello che lei ama e sa indossare con tantissimi capi: dallo street all’abito di piume!

Sogni e progetti per il futuro?
Cerco sempre stimoli nuovi, sfide nuove. Il mio sogno è di poter viaggiare di più, in paesi dove c’è ancora molto artigianato, dove posso captare nuove tecniche, dove posso arricchirmi di conoscenza. Mai pensare di essere arrivati!