Mi sono innamorato a prima vista degli accessori di Gerlando Dispenza. Mi aveva parlato di questo giovane creativo, formatosi all’Accademia di Belle Arti di Brera, un amico comune, poi avevo ritrovato Gerlando fra i marchi coinvolti nel bel progetto ideato da AltaRoma, cioè Showcase, dove nell’edizione di giugno 2018 della manifestazione capitolina, quella tenutasi a Cinecittà, fra le molte giovani e nuove proposte i piccoli tesori di questo creativo artigiano si erano particolarmente distinti. Il marchio è di fatto uno spazio in cui Gerlando si sbizzarrisce, dando libero sfogo alla propria creatività, per cui si salta dagli harness alle parure, dai papillon a preziosi capi gioiello, tutti “montati” con una antica tecnica della tradizione artigiana milanese grazie alla quale si intesse manualmente una sorta di “tessuto”. Ottone, plexiglass, cristalli, pietre e seta si mescolano andando a comporre oggetti belli e preziosi che non vogliono avere un tempo, contemporanei, ma pronti ad essere fedeli amici di chi li possiede per molte stagioni.
Ho avuto il piacere di avere con me su alcuni set questi accessori e usarli per miei servizi fotografici, però mi faceva piacere approfondire un po’ con il designer questo suo percorso parallelo poi a momenti di consulenza per altri marchi e quindi altri progetti. L’ho raggiunto per sanare queste mie piccole curiosità, ma anche per presentarlo a voi. Ecco la nostra chiacchierata!

Come ti sei avvicinato alla moda?
Sono stati gli studi in accademia a Brera a farmi avvicinare al mondo della moda. Durante quel periodo ho cominciato a lavorare come assistente per un brand milanese molto noto. L’opportunità di quel lavoro e il mondo del teatro che girava attorno all’accademia hanno fatto nascere in me l’interesse per la moda.

Quando hai deciso di intraprendere un percorso con una tua linea? Perché i bijoux di alta manifattura e gli accessori e non una linea di abbigliamento?
Fortunatamente una delle mie prime esperienze lavorative è stata in un grande studio di sviluppo e ricerca Bijoux di alta moda. Lì ho compreso quanto fosse importante l’accessorio per il prodotto moda. Ho capito quanto studio, precisione ed esperienza ci vogliono per realizzare qualcosa di impattante, prezioso e unico. Un abito racconta una storia a se stante mentre un bel bijoux può essere abbinato/declinato su qualsiasi look, rendendolo speciale.

Da dove arrivano le ispirazioni in generale?
Quali altri mondi ti piacciono e sono in grado di influenzarti?

L’ispirazione può arrivare veramente da qualsiasi cosa. Sicuramente l’interesse per l’arte, la storia del costume, il teatro e per l’artigianato influenzano molto quello che faccio.

Oggetti di bigiotteria lavorati e creati come fossero pezzi di Couture, nati dalla creatività di Gerlando Dispenza, che si racconta in questa intervista.

Cosa è sinonimo di eleganza per te?
L’eleganza in due parole potrebbe essere Marella Agnelli. È qualcosa di innato e difficilmente si impara. Credo sia qualcosa che appartenga allo spirito e riuscire a trasferirla su un oggetto è davvero complesso.

E cosa è bello per te?
Non credo di poter dare una definizione puntuale di ciò che per me è bello. È qualcosa di troppo vasto e soggettivo.

Un tuo motto, una frase che ti rappresenta?
Non rinviare a domani ciò che puoi fare oggi.

Cosa si potrebbe fare di più per le giovani leve all’interno del fashion system?
Credo che le scuole possano dare un grande contributo alle nuove leve. Il sistema moda è molto complesso e difficile da affrontare soprattutto quando sei molto giovane. Le scuole dovrebbe preparare gli alunni a giostrarsi nella filiera produttiva della moda.

Sogni nel cassetto e progetti per il futuro?
I miei progetti si limitano all’imminente futuro. Nuove collaborazioni e la nuova collezione che mi appresto a concludere.
Il sogno è continuare e fare sempre meglio.